mercoledì 3 ottobre 2007

Manifesti elettorali

Quando la politica sporca...

L’affissione selvaggia di manifesti elettorali, è un malcostume che coinvolge tutte le grandi città italiane e, ovviamente, Catania non poteva non distinguersi anche in questa prestigiosa attività. Puntualmente, ad ogni tornata elettorale le schiere degli attacchini al soldo dei politici, ragazzi che in cambio della promessa di un futura raccomandazione si occupano della loro propaganda elettorale, si riversano sulla città come un tremendo “tsunami” e la ricoprono di un variopinto manto di facce, stemmi e slogan da quattro soldi (si fa per dire perché la posta in palio è molto più alta).

Niente sfugge a questo esercito armato di colla e molta faccia tosta: muri fino ad allora sopravvissuti miracolosamente vergini allo spray dei “graffitari", ponti stradali, pali della luce, pareti di palazzi fino ad altezze che neppure il più temerario dei ladri d’appartamento oserebbe raggiungere, e persino cassonetti della spazzatura, sono travolti senza possibilità di difesa.

In più spesso fra gli eserciti dei candidati si scatena una guerra senza esclusione di colpi: ho visto gigantografie di candidati venire coperte nel giro di una notte da mini manifesti di un avversario, per poi essere nuovamente occultati da una nuova gigantografia il giorno dopo. Come risultato i manifesti crescono di spessore ad un ritmo tale che rischiano di far crollare i muri più vecchi sotto il loro peso.

I risultati di questo scempio si perpetuano nel tempo: non è raro trovare nella nostra città manifesti risalenti ad elezioni ormai lontane nel tempo; volti di politici ritirati da anni in convento o fuggiti all’estero con i fondi di qualche ente assistenziale, campeggiano ancora in certe strade neppure tanto periferiche invitandoci con il loro sorriso inquietante a votare per partiti che si sono estinti fin dall’epoca di tangentopoli.

La legge parla chiaro: i manifesti elettorali dovrebbero essere affissi negli appositi spazi, ma finché i candidati non saranno ritenuti responsabili delle violazioni in materia di affissione, ed obbligati a ripulire a loro spese i guasti al già poco attraente ambiente urbano, la situazione è destinata perpetuarsi senza speranza e a peggiorare visto l’attuale ritmo di elezioni poli-comu-regio-provi-refendari.

Cosa possiamo fare per opporci a questo esemplare esempio di strafottenza politica? Armarci di pennarelli neri e disegnare baffi e denti sporgenti alle foto dei candidati i cui manifesti sono esposti illegalmente? Appostarci di notte con secchi di acqua gelata per sorprendere gli attacchini? Creare un bel comitato e denunciare alle autorità competenti i responsabili di tanto scempio? O magari tappezzare la città con dei bei manifesti di protesta…


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